Lobby
di F. Q. | 12 Ottobre 2024
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Carlos TavaresStellantis
Continuano le polemiche il giorno dopo la discussa audizione in Parlamento durante la quale il numero uno di Stellantis Carlos Tavares ha attribuito alle norme sulla transizione green la responsabilità del crollo della produzione e battuto cassa chiedendo nuove “notevoli iniezioni di incentivi” e “sussidi”. Se il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si limita a dire che “il Sistema Paese unito, maggioranza e opposizione, sindacati e imprese dell’automotive, chiedono alla grande multinazionale che è nata in Italia di restare in Italia e di affrontare con noi la sfida della transizione ecologica”, il leader leghista Matteo Salvini torna all’attacco. L’ad “dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana. Il settore è in crisi anche per colpa sua”, accusa a margine della cerimonia di inaugurazione della M4 a Milano. Peccato che il collega Urso si sia nel frattempo accontentato di incassare promesse non mantenute, senza sostenendo che le “pressioni” del governo sull’azienda stavano dando ottimi frutti.
Per il titolare del Mit, in ogni caso, Tavares “non è più in condizioni di chieder niente per come ha mal gestito e male amministrato un’azienda storica italiana”. Una posizione che pare condivisa dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che manda a dire: “Noi abbiamo bisogno che le produzioni in Italia vengano mantenute e chiedere ulteriori incentivi mi sembrava onestamente una pazzia. Noi abbiamo bisogno di piani industriali seri, di imprese che siano serie sul territorio e che stiano ovviamente nel costruire i propri prodotti nel nostro Paese”. E dire che Orsini non è certo timido nel chiedere regalie per le imprese a carico del bilancio pubblico: pretende che lo Stato paghi le case ai nuovi assunti con stipendi bassi e invoca 10 miliardi di sussidi da stralciare dalle tax expenditure ma poi girare in altra forma alle aziende. Quindi: sì agli aiuti per gli iscritti alla confederazione, no a quelli per Stellantis. Del resto Fca, dalla cui fusione con Psa è nata Stellantis, ha lasciato viale dell’Astronomia oltre un decennio fa e l’associazione degli imprenditori – governativa per definizione – ha più volte caldeggiato un ingresso dello Stato nel capitale del gruppo come contrappeso alla predominanza dei soci francesi. In compenso Orsini è d’accordo con Tavares sulle cause della crisi dell’automotive: “Credo che sia purtroppo una delle ripercussioni delle scelte della precedente Commissione europea sul green deal. Il vero tema è lo stop al motore endotermico nel 2035: non vorrei che dia adito a qualcuno di non fare produzione in Italia”.
Qualche ora dopo la comunicazione di Stellantis ha replicato con frasi di circostanza: “Da parte nostra, porteremo sempre avanti con gli attori che condividono lo stesso obiettivo e i portatori di interesse un dialogo franco, rispettoso e trasparente, perché abbiamo a cuore la nostra impresa, i nostri colleghi e le nostre colleghe, la filiera produttiva e tutto il Paese, consapevoli del valore che Stellantis ha per l’Italia”. Tavares stando alla nota “ha offerto una spiegazione dettagliata e concreta della fase storica che la mobilità e il settore automotive stanno vivendo e della risposta di Stellantis a tutto questo. Il piano strategico di gruppo e il piano industriale elaborato per ogni stabilimento italiano sono le scelte concrete che Tavares ha comunicato lo scorso maggio alle organizzazioni sindacali”. La Lega ha voluto avere l’ultima parola diffondendo una sua nota: “Quanti miliardi di euro di tasse e sacrifici degli italiani hanno incassato negli anni questi signori? Loro si sono trasferiti all’estero, distribuendosi stipendi e dividendi milionari. Agli operai hanno lasciato la cassa integrazione ed allo Stato i problemi”.
Dopo l’audizione del manager i sindacati considerano rafforzate le ragioni dello sciopero generale nazionale dell’automotive con manifestazione a Roma, proclamato da Fim, Fiom e Uim per il 18 ottobre. Le tre organizzazioni non hanno voluto vedere Tavares che aveva proposto un incontro e il manager si è confrontato soltanto con Fismic, Ugl e Associazioni Quadri. Nell’incontro l’amministratore delegato ha parlato di anticipo alla fine del 2025 della produzione della 500 ibrida a Mirafiori prevista per il 2026.
Carlos TavaresStellantis
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“La nostra proposta su Ius Italiae è una proposta legata a un principio: la serietà e la reale volontà di essere cittadino italiano”, ha sottolineato Tajani aggiungendo: "Ma tante persone non vogliono essere italiane".
Quanto a un attacco come l’11 settembre da parte di Hamas, il ministro ha detto: "Della pericolosità di Hamas siamo tutti ben consci, quindi non va mai sottovalutato il pericolo di questa organizzazione terroristica, che è la responsabile di tutto ciò che sta accadendo in Medio Oriente, perché se non ci fosse stato il 7 ottobre forse avremmo una situazione ben differente".
"Hamas voleva questa reazione di Israele perché voleva impedire l’accordo tra Israele e l’Arabia Saudita. Questa è la ragione politica che ha portato Hamas a compiere la strage del 7 ottobre, provocando una reazione di Israele che è andata al di là di quello che era giusto, però non possiamo mai dimenticare la grande responsabilità di Hamas. Se è vero quello che dice il Washington Post vuol dire che bisogna essere fermi anche in Palestina contro questa organizzazione terroristica", ha affermato Tajani per il quale "il futuro della Palestina non può essere nelle mani di Hamas, deve essere nelle mani dell’Autorità nazionale palestinese, che ha dimostrato di avere una differente cura degli interessi del proprio popolo. Il futuro stato di Palestina, per il quale stiamo lavorando, dovrà essere uno Stato affidato alle cure dell’Anp, che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele”.
“Ce la stiamo mettendo tutta con un’azione diplomatica intensa, in costante contatto con le nostre ambasciate, soprattutto quelle a Tel Aviv, a Teheran, a Beirut, il consolato a Gerusalemme. Conto di andare in quei territori appena sarà possibile farlo”, ha concluso Tajani.
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In particolare, fanno sapere le Forze di difesa israeliane, la 36ma divisione ha condotto raid aerei che hanno distrutto lanciarazzi, postazione anticarro, posti di comando e depositi di armi.
La Croce rossa dal canto suo parla di diversi soccorritori feriti in un attacco che ha colpito una casa dove erano stati mandati "in coordinamento" con Unifil. "Mentre la squadra era alla ricerca di vittime da soccorrere, la casa è stata colpita per la seconda volta, ferendo i soccorritori e causando danni a due ambulanze”.
Hezbollah sostiene di essersi scontrato per due volte con le truppe israeliane nei pressi del villaggio di Ramiya, al confine tra il sud del Libano e Israele. Secondo il gruppo, gli scontri sarebbero durati un'ora. Nessuna conferma è arrivata dalle Idf.
L'esercito israeliano ha riferito dal canto suo di 5 razzi lanciati dal Libano contro Haifa. L'allarme è suonato nella città del nord e in altre comunità vicine. Secondo le Idf, tutti e cinque i razzi sono stati intercettati dalle difese aeree e non si registrano feriti.
E' di almeno cinque morti e una moschea distrutta il bilancio di un raid israeliano condotto nella notte contro il sud del Libano. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza libanese citate dal giornale L'Orient le Jour, secondo cui l'attacco ha preso di mira il villaggio di Kfar Tebnit, dove, oltre alla moschea, sono state colpite anche diverse case.
L'agenzia di stampa Nna riferisce invece che altri raid israeliani sono stati condotti contro i villaggi di Tiro e Bint Jbeil e le località di Dahaira, Alma AlShaab e Naqura.
Israele avrebbe deciso di colpire le infrastrutture militari ed energetiche iraniane, in risposta all'attacco missilistico del primo ottobre, mentre non ci sono indicazioni che tra gli obiettivi ci saranno i siti nucleari o che condurrà assassini mirati. Lo rivela l'emittente Nbc, che cita funzionari americani, secondo cui Israele non avrebbe invece ancora preso una decisione definitiva su quando agire. Le stesse fonti fanno sapere di non avere informazioni che indichino che la risposta arriverà oggi, ma, precisando che Israele non condivide con Israele la possibile tempistica, non escludono che la risposta possa arrivare anche durante la festività dello Yom Kippur, che si conclude nelle prossime ore.
L'Iran respinge come "false" le rivelazioni secondo cui Hamas avrebbe cercato di coinvolgerlo nell'attacco del 7 ottobre e fosse dunque a conoscenza dell'operazione 'Diluvio di al Aqsa'. In una nota citata dall'agenzia di stampa Irna, la rappresentanza iraniana all'Onu afferma che le notizie riportate ieri dal 'New York Times' "non hanno credibilità" e si basano su "documenti inventati".
“Mentre gli stessi funzionari di Hamas con sede a Doha hanno dichiarato che anch'essi non erano a conoscenza dell'operazione e che tutta la pianificazione, il processo decisionale e la direzione sono stati eseguiti esclusivamente dall'ala militare di Hamas con sede a Gaza, qualsiasi affermazione che tenti di collegare l'operazione all'Iran o a Hezbollah - in tutto o in parte - è priva di credibilità e proviene da documenti falsificati”, ha dichiarato la missione in una nota.
Secondo il quotidiano americano, che cita file sequestrati dall'esercito israeliano, Hamas pianificava di attaccare Israele già dal 2022, ma rinviò l'operazione per cercare nel frattempo di ottenere il sostegno di Teheran e di Hezbollah.
- 20:27 - **Milano: fermato presunto killer di Manuel Mastrapasqua**
Milano, 12 ott. (Adnkronos) - Sarebbe stato fermato l'uomo ritenuto responsabile dell'omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne accoltellato e ucciso a Rozzano, nell'hinterland milanese, la notte tra il 10 e l'11 ottobre scorsi. L'uomo si troverebbe ora nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Milano, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
- 19:37 - Meteo: in Lombardia tempo stabile, da lunedì possibile pioviggine e foschia
Milano, 12 ott. (Adnkronos) - Un flusso in quota da ovest-nordovest, a tratti disturbato dal passaggio di impulsi perturbati a nord delle Alpi, porta sulla Lombardia tempo stabile con nuvolosità variabile, ma non particolarmente marcata. Lo riporta il bollettino meteo di Arpa regionale.
A partire da lunedì, l'espansione di un promontorio anticiclonico sul Mediterraneo favorirà l'afflusso di aria più umida da sud, con possibile pioviggine e foschia in pianura nelle ore fredde.
Possibile un lieve peggioramento nella seconda parte della settimana.
- 18:32 - Maltempo: Anas, 'chiuso per allagamento tratto Ss 36 del Lago di Como e dello Spluga'
Milano, 12 ott. (Adnkronos) - A causa di un allagamento avvenuto in seguito al maltempo delle ultime ore, è chiusa una corsia di marcia all’interno della galleria San Martino sulla strada statale 36 'del Lago di Como e dello Spluga', fra i chilometri 50,300 e 55,000, in località Abbadia Lariana, in provincia di Lecco. Il traffico è temporaneamente deviato sulla viabilità locale.
Sul posto sono presenti le squadre Anas per la gestione dell’evento e per consentire la riapertura al transito della statale nel più breve tempo possibile.
- 15:40 - Governo: Schlein, 'noi sempre disponibili a dialogo per interesse Paese'
Roma, 12 ott. (Adnkronos) - "Quando serve, per l'interesse nazionale, noi siamo sempre disponibili a un dialogo nel merito" con il governo. Così Elly Schlein alla festa del Foglio ricordando di aver già sollecitato una collaborazione con Giorgia Meloni su diversi temi da quello della violenza contro le donne alla sicurezza sul lavoro. Ma, aggiunge, "abbiamo anche visto passi fatti insieme sul terreno della politica internazionale. A febbraio una nostra mozione sul cessate il fuoco è passata anche con l'astensione della maggioranza".